martedì 6 gennaio 2015

Recensione: "Allacciate le cinture"




Allacciate le cinture è un film del 2014 diretto da  Ferzan Özpetek.
Interpreti principali sono: Kasia Smutniak (Elena), Francesco Arca (Antonio), Filippo Scicchitano (Fabio), Carolina Crescentini (Silvia) e Francesco Scianna (Giorgio).

Elena è una cameriera in un bar del centro che, un giorno, ha un incontro/scontro alla fermata dell'autobus con un burbero ragazzo, Antonio. Dopo qualche giorno, viene a conoscenza del fatto che quell'uomo sia il nuovo fidanzato di Silvia, la sua collega nonché migliore amica. Elena non prova simpatia per questo ragazzo che si dimostra omofobo, misogino e sostanzialmente retrogrado. Nonostante questo, ne è inspiegabilmente attratta. Antonio, giustificato dal fatto di avere una relazione con Silvia, diviene un assiduo frequentatore del bar ed instaura uno strano rapporto con Elena, basato su uno scambio reciproco di sguardi...ma Elena ha una relazione con Giorgio e Silvia è la sua migliore amica, quindi tenta di reprimere ogni genere di sentimento. Un giorno lui le confessa di essere dislessico e lei, colpita dal fatto che un uomo così apparentemente duro le abbia mostrato una grande debolezza, cede alle sue tentazioni.

La storia subisce un notevole salto temporale in avanti. Elena e Antonio sono sposati, hanno due figli...ma la loro relazione è complicata, segnata da screzi e incomprensioni.  La vita lavorativa invece, per Elena, è piena di gratificazioni: ha infatti acquisito un locale e lo gestisce con il suo più caro amico, Fabio.

Una vita normale, fatta di alti e bassi ma in fin dei conti, piacevole. Un giorno, per gioco, Elena si sottopone a un controllo medico e viene così a conoscenza di avere un tumore al seno. La malattia si abbatte sul fisico di Elena, la indebolisce e la spaventa. Allo stesso tempo però, l'aiuta a riconoscere l'essenza della vita, le fa apprezzare le piccole cose alle quali normalmente non si presta attenzione...le fa capire quanto ami Antonio e ad Antonio quanto ami lei. 

Commento:
Leggendo numerose recensioni, ho notato che in molti lamentano una mancanza di originalità nella trama. Le tematiche troppo scontate, un concentrato di stereotipi: gli opposti che si attraggono, la malattia come dramma ma anche come rinascita ed insegnamento...è vero. Il tema trattato non è particolarmente fuori dagli schemi ma, in questo caso, il "colpo da maestro" è dato dalla modalità narrativa. Durante la visione del film vi immergerete completamente  nelle sue atmosfere. Proverete disprezzo per Antonio e poi sentirete la passione prendere il suo posto. La sofferenza di Elena, sia fisica che non, sarà la vostra. Imparerete ad apprezzare un raggio di sole e vi renderete conto di quanto tempo sprechiamo a non dire, non fare, temere.
Ho amato la scena in cui si recano in un piccolo lido sabbioso: all'inizio della loro storia, l'amore delicato e travolgente, simboleggiato da un mare calmo e limpido. Successivamente, vi faranno ritorno nel bel mezzo della malattia di Elena, quando il loro amore è complicato e turbolento...e il mare che vi troveranno è agitato e torbido. 
Film commovente e coinvolgente.

Consigliato.

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