venerdì 26 dicembre 2014

Recensione: "The normal heart"



The normal heart è un film del 2014 di Ryan Murphy, basato sull'omonima opera teatrale del 1985 di Larry Kramer. I maggiori interpreti sono Matt Bomer, Mark Ruffalo, Jim Parsons, Julia Roberts e Taylor Kitsch.

Ned Weeks è uno scrittore, dichiaratamente gay ma riluttante alla grande libertà sessuale e la promiscuità che spesso, in quegli anni, accomunava i membri della comunità. Un giorno, a New York, legge per la prima volta di una malattia che aveva colpito 41 omosessuali, motivo per cui venne definita il "cancro dei gay". Ned inizia una battaglia contro le case farmaceutiche ed anche il governo per sensibilizzare maggiormente la gente, far conoscere la malattia e trovare possibilmente una cura. Troverà molti ostacoli nel suo percorso ma l'amore per Felix, il giornalista di cui è perdutamente innamorato e che ha contratto il virus, gli darà la forza per combattere con maggior energia.


Pellicola ambientata negli anni ottanta, momento in cui insorgeva la piaga dell' Aids, diffondendosi inizialmente nella comunità gay. The normal heart è un film denuncia contro un mondo che ha sempre ghettizzato la diversità fino a definire una malattia, che colpisce ancora senza discriminazioni sessuali, "il cancro dei gay".
Nonostante sia una trasposizione per la tv, ha ricevuto molti riconoscimenti. The normal heart è un film quasi autobiografico in quanto è possibile far coincidere il personaggio di Ned Weeks con l'autore dell'opera originale, Larry Kramer. Questa fu scritta nel 1985, proprio in concomitanza con l'avvento della malattia che solo successivamente prese il nome di Aids. Larry Kramer si battè strenuamente per vedere riconosciuti i diritti dei gay e questo suo atteggiamento gli fece incontrare molte ostilità.  Ci sono voluti  vent'anni, infatti, prima che si realizzasse una trasposizione cinematografica della sua opera. 


Molti altri film hanno trattato la tematica dell' Aids in rapporto alla comunità gay. Mi viene in mente il celeberrimo "Philadelphia" e il più recente "Dallas buyers club", e il punto debole di questi film è l'ovvia mancanza di originalità. Il tema trattato è ampiamente conosciuto e logicamente non ci si può allontanare troppo dalla realtà dei fatti. Ci ritroviamo quindi con scene toccanti ma prevedibili. Ci meravigliamo di come e quanto il "mondo" possa essere stato cieco, ignorante e crudele...e alla fine concludiamo che, seppure ci siano stati dei passi avanti, non siamo ancora totalmente lontani da quella realtà. Niente di nuovo, insomma. Nonostante questo però, "the normal heart" è un film toccante e ben realizzato. Da non sottovalutare l'interpretazione magistrale di Matt Bomer e Mark Ruffalo che, già da sola, vale la visione del film.


Consigliato, ma, con la giusta predisposizione d'animo.

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