sabato 20 dicembre 2014

Recensione: "Il favoloso mondo di Amélie"



"Le fabuleux destin d'Amélie Poulain" ( titolo originale) è una produzione franco-tedesca  il cui regista è Jean-Pierre Jeunet. Interpreti principali sono Audrey Tautou e Mathieu Kassowitz.

Amélie (Audrey Tautou) è una giovane ragazza che lavora come cameriera in un bar di Montmatre, il "Cafè des deux Moulins". La sua vita scorre lenta, allietata da alcune gioie semplici (come spezzare la crosta della crème brulée o far rimbalzare sassi in un canale) quando un giorno un evento le cambia la vita: dietro una piastrella del muro del suo appartamento ritrova una scatola di latta contenente un soldatino, giochi vari e ricordi. Decide di cercare il proprietario della scatola e dopo una chiacchierata con la vicina ne scopre il nome: Dominique Bredoteau.
Inizia le ricerche per rintracciarlo ma senza ottenere alcun risultato. Quando sta per abbandonare l'impresa, interviene "l'uomo di vetro" (chiamato così a causa della malattia da cui è affetto che rende le sue ossa molto fragili) che le ridà fiducia e soprattutto un'informazione importante: l'uomo che cerca si chiama Bretodeau e non Bredoteau.
Amélie riesce così a trovare l'uomo e con uno stratagemma gli fa avere la scatola. Da quel momento, decide che avrebbe passato la vita a "sistemare le cose". Così, fece dei tremendi scherzi al fruttivendolo che maltrattava il suo garzone; fece innamorare la sua collega ,ormai rassegnata alla vita da single, di un frequentatore del bar e molte altre cose che non voglio anticipare perché meritano di essere scoperte man mano.

E poi c'è Nino ( Mathieu Kassowitz) e il suo album di fototessere. Chi è l'uomo misterioso che, imperterrito, scatta le sue foto e poi le getta sistematicamente via?

Il favoloso mondo di Amélie è un film meraviglioso che ti cattura e trascina in un mondo quasi onirico. Ogni scena è pura poesia, un concentrato di emozioni dalle quali è impossibile sfuggire. Dolce ma mai melenso.
Ho amato la musica che accompagna tutta la pellicola, le immagini quasi fotografiche che fanno da sfondo ad ogni ripresa, i personaggi particolari, ognuno con una caratteristica ben precisa.
Film che non ha vinto l'Oscar ma che ha trovato molti consensi e che, a prescindere da questo, consiglio. Da vedere una, dieci, cento volte. Non sarà mai abbastanza.

" Ebbene, dopo tutti questi anni l'unica che faccio fatica  a delineare... è la ragazza con il bicchiere d'acqua... è al centro, eppure ne è fuori.." (Uomo di vetro)
" Forse è solo diversa." (Amélie).

Consigliatissimo.



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